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Maria Grazia Chiuri lascia Dior: la sfilata Cruise 2026 a Roma è il suo addio alla maison

Updated: May 30

L'ÉPOQUE - In una Roma sospesa tra il marmo e la memoria, tra l’eco dei versi antichi e le ombre silenziose del cinema neorealista, Dior ha offerto al mondo un gesto estetico assoluto. La sfilata Cruise 2026, concepita e orchestrata da Maria Grazia Chiuri, è stata più che un evento di moda: è stata una cerimonia visiva, un’incarnazione del genio italiano trasfuso in tessuto, luce e movimento.


30.05.2023 © L'ÉPOQUE ITALIA


Di Jessica Infante


Maria Grazia Chiuri lascia Dior
La sfilata Cruise 2026 di © Dior a Roma.

“La Bella Confusione” — Dior incanta Roma con un poema visivo tra classicismo e sogno


Roma, 27 maggio 2025 - Nel giardino segreto di Villa Albani Torlonia, sontuoso scrigno settecentesco intriso d’arte e melanconia, ha preso forma “La Bella Confusione”, titolo rubato al sogno mai realizzato di Federico Fellini, e già affiorante nelle pagine poetiche di Francesco Piccolo. Ma la “confusione”, in questo contesto, è quella sublime che solo le grandi opere sanno generare: un tumulto di riferimenti culturali, citazioni sartoriali, stratificazioni identitarie che si sciolgono in un unico grande affresco romano.


Maria Grazia Chiuri lascia Dior
Un estratto del film di Matteo Garrone per © Dior.

Una collezione come palinsesto


Ottanta silhouette — trenta delle quali provenienti dagli atelier haute couture di Dior — hanno sfilato come apparizioni fantasmatiche lungo i viali profumati di cipressi, in uno spettacolo che era già oltre la moda: un esercizio di filosofia tessile.


Gli abiti fluttuavano tra il Rinascimento e il Neoclassicismo, evocavano il teatro barocco e i fasti felliniani, ma con lo sguardo irriducibilmente contemporaneo di Chiuri: giacche smoking destrutturate, trench in dégradé, pizzi lavorati al tombolo, tulle trasparente come reminiscenza di anime cinematografiche.


Maria Grazia Chiuri lascia Dior: la sfilata Cruise 2026 a Roma è il suo addio alla maison
Un abito della collezione Cruise 2026 della maison © Dior.

In molti casi, i capi portavano l’impronta della Sartoria Tirelli, emblema dell’artigianato teatrale italiano: pezzi più scolpiti che cuciti, pensati per incarnare personaggi più che vestire corpi.


Ogni dettaglio sembrava partorito da una ricerca iconografica densa, citazionista, ma mai didascalica. Nulla era semplicemente bello: tutto era profondamente, intelligentemente narrativo.


Il fil di Matteo Garrone per © Dior.

Il cinema come ombra e architettura


A incorniciare questo rito laico della bellezza, un cortometraggio firmato da Matteo Garrone, intitolato Les Fantômes du Cinéma. Un’opera sospesa tra sogno e fantasmagoria, in cui figure femminili — quasi archetipiche — si muovono tra le rovine del tempo e della pellicola, in un’ode alla Roma delle illusioni, della decadenza e della rinascita perpetua.


Non si è trattato di un accompagnamento visivo, ma di un controcanto poetico alla collezione. Mentre gli abiti raccontavano la Roma eterna del marmo e della linea, il film di Garrone narrava la Roma evanescente dello schermo e dell’illusione.


Maria Grazia Chiuri lascia Dior: la sfilata Cruise 2026 a Roma è il suo addio alla maison
Natalie Portman in abito Dior alla sfilata Cruise 2026 a Roma © Dior.

Gli ospiti: presenze diafane in bianco e nero


Più di 800 invitati — tra cui Natalie Portman, Deva Cassel, Beatrice Borromeo, Maya Hawke — hanno aderito al rigoroso dress code ispirato al mitico Bal Blanc della contessa Mimì Pecci Blunt: bianchi, eterei, lunari per le donne; neri, monacali e formali per gli uomini. La scena appariva una liturgia visiva, una scacchiera vivente orchestrata con sapienza e misura. Nessuna nota stonata, nessun eccesso di vanità. Solo presenza calibrata, presenza “alla romana”.


Maria Grazia Chiuri lascia Dior: la sfilata Cruise 2026 a Roma è il suo addio alla maison
Dei quadri viventi nel Teatro della Cometa di Maria Grazia Chiuri © Laura iacovelli.

Un teatro restituito alla città


Nel cuore di questa visione, Maria Grazia Chiuri ha annunciato il restauro del Teatro della Cometa, spazio storico fondato proprio dalla contessa Pecci Blunt. Il teatro — acquistato dalla stilista e da sua figlia Rachele Regini nel 2020 — è stato interamente restituito al suo splendore originario, a suggellare la volontà della direttrice creativa di Dior di non solo ispirarsi alla cultura, ma di sostenerla, salvarla, e rifondarla nel presente.


Il gesto non è decorativo, è politico. Il potere creativo al femminile, in Chiuri, è sempre gesto progettuale.


Maria Grazia Chiuri lascia Dior: la sfilata Cruise 2026 a Roma è il suo addio alla maison
Maria Grazia Chiuri posa con delle modelle nel backstage della sfilata Cruise 2026 a Roma © Dior/ Acielle/StyleDuMonde.

Maria Grazia Ciuri lascia Dior:

Un addio, adesso certo. E già leggenda.


Non è più un sussurro nel velluto: Maria Grazia Chiuri ha ufficialmente lasciato la direzione creativa delle collezioni femminili di Dior. La sua ultima apparizione, con la Cruise 2026 nei giardini arcani di Villa Albani Torlonia, ha assunto così la forma di un congedo rituale, un addio intessuto di luce e memoria, degno del teatro classico che ha sempre amato evocare.


Dopo nove anni di direzione audace e visionaria, Chiuri lascia un’eredità di rara profondità: ha triplicato i volumi della maison, infranto la rigida iconografia maschile della couture, innestando nel corpo stesso della moda un discorso politico sul femminile, sull’identità, sul sacro e sull’utopia.


La sua Dior è stata una parabola culturale, una lente attraverso cui leggere il presente senza smarrire il senso della storia. E lo ha fatto da italiana, da romana, da intellettuale del tessuto.


Il vento che ha sollevato il velo dell’ultimo abito sulla scalinata del Ninfeo sembrava già saperlo: non era più solo una chiusura di collezione, ma un epilogo d’autrice. Un’ultima dissolvenza felliniana in bianco e nero.


Roma, la luce, un abito che si allontana tra le statue mute.


E dietro, forse già, una nuova era che bussa alle porte di Avenue Montaigne.


Maria Grazia Chiuri lascia Dior: la sfilata Cruise 2026 a Roma è il suo addio alla maison
Un estratto del film di Matteo Garrone per © Dior.

Dior, Roma, Eternità


La Bella Confusione” è stata tutto fuorché confusione. È stata un ordine poetico superiore, un abbaglio armonico di stili, epoche, spiriti e linguaggi. Maria Grazia Chiuri non ha semplicemente fatto sfilare abiti: ha inciso, nel tempo e nella pietra, una visione del femminile come forza, del vestire come vocazione, della moda come linguaggio culturale stratificato.


Dior, per una sera, è stato Roma. E Roma è tornata, in punta di tacco, ad essere la capitale spirituale della bellezza.

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